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Il Parrozzo nella versione dolce venne preparata nel 1919 rielaborando l’antica ricetta fatta con latte, erbe di montagna e mandorle, un pane rustico abruzzese detto Pan rozzo, di forma semisferica e da conservarsi più giorni. Il giallo del granturco venne riprodotto con le uova, il colore scuro delle pagnotte con la copertura di cioccolato. D’Annunzio amava la buona cucina e molto profondo è stato il suo rapporto con la cucina e con il cibo, in particolare la cucina abruzzese e la sua tradizione che glorificò con tutti gli onori. Il parrozzo l’abbiamo visto nella versione classica, la golosa monoporzione e nell’interpretazione di Iginio Massari

il parrozzo
PARROZZO IN MONOPORZIONE
di Leila Capuzzo

Per 6 monoporzioni

3 uova
100 g di zucchero
75 g di semolino
100 g di mandorle tritate o farina di mandorle
2 cucchiai di liquore amaretto di Saronno (o rum)
1 limone
30 ml di olio
200 g di cioccolato fondente
50 g di burro

Montate i tuorli con lo zucchero fino a che non sono belli spumosi. Aggiungete poi le mandorle, il semolino, la scorza di agrume, l’olio e il liquore. Montate a neve gli albumi e incorporateli delicatamente al composto di tuorli. Imburrate uno stampo multiplo a semisfera e cuocere in forno a 150 °C fino a che lo stuzzicadenti non uscirà asciutto. Sformate i dolci e fateli raffreddare. Nel frattempo preparate la copertura in cioccolato facendo fondere a bagno maria il cioccolato con il burro. Ricoprite i piccoli parrozzi con la cioccolata lasciando che conservino un aspetto appena irregolare, rustico, rifinite la base con codette di cioccolato.

 

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