Una miriade di piccole ambrate perline, tonde croccanti e zuccherine si diffondono, riccamente avvolte da dorata ambrosia, legate, avvinte, in una profusione di piccole stelle di un firmamento dolce e colorato: ecco gli struffoli. Uova, farina e poco altro a realizzare un semplice impasto, tagliuzzato e fritto, poi cosparso di essenza zuccherina, sono gli struffoli, i giggeri, le cicerchiate, i turdilli, le carteddate, i purcedduzzi, le rosacatarre, i golosi dolci fritti natalizi.
TURDILLI CALABRESI
di Anna Laura Mattesini
1/2 kg di farina 00
250 g di olio extravergine
250 ml di vino moscato o vermuth
50 g di zucchero
cannella, scorza d’arancia, miele di fichi
olio per friggere
monpariglia per decorare
Portate a bollore il moscato con l’olio, lo zucchero, la cannella e la scorza d’arancia grattugiata, poi lasciate intiepidire e impastate con la farina. Dovete ottenere un impasto morbido, con il quale formerete un rotolo di un paio di cm. di diametro, che poi taglierete a tocchetti.
I grossi “gnocchi” così ottenuti dovete strisciarli sull’apposito attrezzo, o sui rebbi di una forchetta, e li friggerete in abbondante olio bollente per 5/6 minuti.
Dopo averli scolati e lasciati raffreddare, li passerete nel miele di fichi riscaldato in un pentolino.
Volendo, i turdilli calabresi li potete nella monpariglia, per dare un tocco di colore. In alternativa al miele di fichi potete utilizzare miele di acacia, o di castagno