Quale sia la loro storia è certo che sulle nostre tavole i grissini si lasciano sempre sgranocchiare, stirati al sesamo o al mais con lievito madre sono solo due dei tantissimi gusti. La forma più antica e tradizionale del grissino è il rùbatà, lungo dai 40 agli 80 cm e di forma più nodosa, data dalla lavorazione a mano per arrotolamento; più recenti sono invece i grissini stirati. Sono talmente gustosi e leggeri da diventare un ottimo sostituto del pane, in accompagnamento a diverse pietanze, ma anche un gradevolissimo snack aperitivo, o per merenda.
GRISSINI AL CURRY e CRACKERS
di Giuliana Fabris
GRISSINI AL CURRY
500 g di farina 0
230 ml acqua tiepida
60 g olio extravergine oliva
15 g di sale
7 g di lievito di birra
1 cucchiaio abbondante di curry
Setacciate la farina sul piano di lavoro, fate la fontana.
Sciogliete il lievito di birra nell’acqua tiepida e aggiungetelo alla farina, iniziate ad impastare, quindi unite anche l’olio, continuate ad impastare poi aggiungete anche il sale.
Lavorate fino ad ottenere una massa morbida che si stacchi facilmente dalle mani. Mettetela in una ciotola, coprite e fate lievitare fino al raddoppio.
Una volta che l’impasto è raddoppiato, rimettetelo sul piano di lavoro leggermente infarinato, dividetelo in due parti. Appiattite delicatamente la prima parte senza sgonfiarla, poi con l’aiuto di una spatola o un frattazzo per il pane, ricavatene dei pezzetti. Rotolateli e contemporaneamente allungateli facendo attenzione a non lavorare eccessivamente la pasta. Allineate man mano i grissini dentro una teglia rivestita di carta forno.
Prendete l’altra metà dell’impasto, aggiungete il cucchiaio di curry e lavorate la pasta velocemente per farlo assorbire, quindi rifate la stessa operazione di prima, tagliate un pezzetto, arrotolatelo e allungatelo .
Cuocete a 200 °C in forno già caldo, fino a doratura uniforme circa 20 minuti.
Lasciate che raffreddino completamente poi trasferiteli in un contenitore ermetico.
CRACKERS
500 g di farina 0
230 ml acqua tiepida
60 g olio extravergine oliva
15 g di sale
7 g di lievito di birra
Setacciate la farina sul piano di lavoro, fate la fontana.
Sciogliete il lievito di birra nell’acqua tiepida e aggiungetelo alla farina, iniziate ad impastare, quindi unite anche l’olio, continuate ad impastare poi aggiungete anche il sale.
Lavorate fino ad ottenere una massa morbida che si stacchi facilmente dalle mani. Mettetela in una ciotola, coprite e fate lievitare fino al raddoppio.
A questo punto ribaltate l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato, sgonfiatelo, appiattitelo e poi stendetelo col mattarello fino ad avere una sfoglia molto sottile. Se volete, potete prenderne un pezzo da 100 g alla volta e passarlo alla macchina per la pasta fino alla sottigliezza desiderata.
Una volta pronta la sfoglia, tagliate i crackers come preferite. Io sono andata a sentimento. Volevo ottenere delle strisce allungate e invece mi son venute delle specie di losanghe. Il metodo classico dice di tagliarli con una rotella dentellata e bucherellare la superficie con i rebbi della forchetta.
Trasferite i crackers ottenuti in una teglia foderata di carta forno, distanziandoli leggermente, ma non si allargheranno più di tanto.
Emulsionate in una tazza 50 g di olio insieme a 50 g di acqua e spennellate la superficie dei crackers, se volete spolverizzate con fiocchi di sale. Io non l’ho fatto. Mettete in forno già caldo a 200 °C statico, e cuocete fino a doratura. Ci vorranno dai 10 ai 15 minuti.
Togliete dal forno, fate raffreddare completamente e riponeteli in un contenitore a chiusura ermetica.