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Dopo che nei precedenti anni questa giornata è stata dedicata al parrozzo, con la sua storia e ricetta classica, la sua versione monoporzione e l’interpretazione di Iginio Massari, sorge la curiosità di capire di cos’altro fosse goloso Gabriele D’Annunzio. Molto profondo è stato il suo rapporto con la cucina e con il cibo, in particolare la cucina abruzzese e la sua tradizione che glorificò con tutti gli onori. Ne ha parlato Annalena nel suo bellissimo articolo stimolandoci a curiosare nelle cucine del Vittoriale, la dimora dove D’Annunzio trascorse i suoi ultimi 17 anni di vita, e spulciare tra i suoi scritti, ovvero le lettere che scambiava con gli amici abruzzesi, soprattutto per rimarcare la sua nostalgia per quei luoghi (e per quei sapori!) Con un approfondimento anche sul suo rapporto con la pasta, di cui riportiamo la ricetta solo accennata nel precedente articolo

Gabriele d'annunzio
SPAGHETTI ALLA CHITARRA “ALLA RUSTICHELLA”
CON UOVO DANNUNZIANO
di Annalena De Bortoli

per 4 persone
per la pasta

150 g circa di farina 00
150 g circa di semola rimacinata (più un pugno per la chitarra)
2 uova piccole
1 pizzico di peperoncino in polvere
(oppure 350 g di Chitarrone della linea Primo Grano di Rustichella D’Abruzzo)

per condire

1 kg di pomodori da sugo
200 g di rucola, se possibile selvatica
4 uova freschissime
4 o 5 belle cucchiaiate di pecorino o parmigiano
2 spicchi di aglio
1/2 cucchiaino di peperoncino in fiocchi (o un pochino di più, se si usa la pasta secca non aromatizzata)
2 cucchiai di aceto bianco
3 cucchiai di olio extravergine
sale
zucchero

Per la pasta setacciate la farina con il peperoncino e disponetela a fontana sulla spianatoia; rompete al centro le uova; sbattetele con una forchetta, unendo un guscio d’uovo di acqua e incorporando un po’ di farina per volta, poi lavorate con le mani, impastando con energia fino a formare una bella palla ben soda, liscia e compatta, da far riposare per una mezz’ora sotto una ciotola capovolta.

Stendete in una sfoglia spessa 2 o 3 mm sul piano insemolato, tagliate a strisce larghe come la chitarra, passatele bene nella semola e poi premetele una per volta sulla chitarra con il matterello.

Se non avete la chitarra arrotolate la sfoglia e tagliatela al coltello in spaghettoni a sezione quadrata, larghi quanto lo spessore della pasta. Disponete la pasta su un panno con semola fino alla cottura.

Per il sugo scottate e spellate i pomodori, poi tritatene grossolanamente la polpa. Sbucciate e schiacciate l’aglio e rosolatelo nell’olio con il peperoncino fino a che accenna a dorare.

Unite i pomodori, salate, se serve unite un pizzico di zucchero, e cuocete a fuoco vivo per circa 20 minuti, fino a che la salsa si è ben asciugata ed insaporita.

Intanto portate a sobbollire un pentolino di acqua con l’aceto, mescolate in tondo per formare un vortice e versatevi al centro un uovo, prima sgusciato in un piattino, continuando a mescolare perchè l’albume si rapprenda intorno a tuorlo.
Lasciate sobbollire 4 minuti, quindi scolate l’uovo con un ragno e tuffatelo in acqua fredda per bloccarne la cottura. Ripetete con le altre tre uova. Eliminate eventuali sbaffi di albume per dare alle uova una forma armoniosa e regolare: l’esteta D’Annunzio apprezzerebbe!

Lessate la pasta al dente in abbondante acqua bollente salata, intanto tagliate la rucola a striscioline.

Spadellate la pasta nel sugo con poca sua acqua di cottura e il formaggio, unite la rucola a julienne e spegnete. Disponete nei piatti individuali, adagiatevi sopra un uovo a testa e servite.
Ogni commensale romperà il proprio uovo al momento.

 

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