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Pellegrino Artusi con la sua opera “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” ci ha tramandato circa 790 ricette che celebrano il piacere di mangiare bene attraverso consigli, osservazioni e conoscenze acquisite in materia di cucina durante i suoi numerosi viaggi in giro per il centro e il nord Italia. Pellegrino Artusi i primi libri dopo averli stampati a sue spese, iniziò a venderli per corrispondenza. Le ricette nella loro “lingua” originale sono molto poetiche e forse si apprezzano meglio.

Pellegrino Artusi
FUNGHI FRITTI (ric.394)
di Milena Zuppiroli

“Scegliete funghi di mezzana grandezza che sono anche di giusta maturazione; più grandi riescono molliconi e molto piccoli sarebbero troppo duri. Raschiatene il gambo, nettateli dalla terra e lavateli interi senza tenerli in molle, che spenderebbero nell’acqua il loro grato profumo. Poi tagliateli a fette piuttosto grosse e infarinateli prima di gettarli in padella. L’olio è il migliore degli unti per questa frittura, e il condimento si compone esclusivamente di sale e pepe che vi si sparge quando sono ancora a bollore. Si possono anche dorare gettandoli nell’uovo dopo infarinati, ma ciò è superfluo.”

4 funghi prataioli di media grandezza
farina
olio di semi per friggere
sale rosa
pepe

Pulite i funghi eliminando con un panno pulito la terra e lavandoli sotto l’acqua corrente. Tamponateli e eliminate la pellicina in superficie, tagliateli a fette larghe cercando di lasciare integro il gambo. Infarinate le fette ottenute da entrambi i lati, scuotendole leggermente per eliminare l’eccesso di farina. Friggetele in una padella di olio di semi di girasole ben caldo, girandole di tanto intanto per cuocerle da entrambi i lati, appena saranno dorate toglietele e mettetele su carta assorbente. Conditeli, ancora caldi, con sale rosa marino e pepe verde macinato al momento. Ho servito i funghi fritti su un letto di foglie di insalata riccia.

 

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