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Il pan de mej o panigada o pan dei poveri fa parte della tradizione milanese e affonda le sue radici nei tempi antichi e nella cucina contadina di sussistenza; é un pane dolce, tanto povero negli ingredienti quanto ricco nel sapore e nella sua più autentica versione è il miglio a far da protagonista principale. I fiori essiccati che lo aromatizzano e lo caratterizzano fortemente. Usanza vuole che venga preparato Il 23 aprile nel giorno di San Giorgio, protettore dei lattai. Oggi viene preparato anche con lievito chimico diventando un biscotto da inzuppo.
In Calabria con i fiori di sambuco si prepara  “u pani i maju”. Come da tradizione inzuppatelo nel latte o accompagnatelo con la panna, lo troverete irresistibile.

del pan de mej
PAN DE MEJ (con farina di miglio)
di Michela Gomiero

Per 10 circa

200 g di farina di miglio
100 g di farina 0
100 g di burro
60 g di zucchero
2 uova
10 g di lievito (2 cucchiaini)
1 pizzico di sale
latte
fiori di sambuco secchi o freschi
zucchero a velo

Montate il burro a pomata con lo zucchero e un pizzico di sale, quindi amalgamate l’uovo rendendolo spumoso. A questo punto aggiungete poco alla volta le due farine e il lievito setacciati e, se si desidera, una manciata di fiori di sambuco. Se l’impasto fosse troppo duro aggiungete qualche cucchiaio di latte. Con le mani inumidite create delle polpette schiacciate leggermente in superficie e disponetele su una placca rivestita di carta forno ben distanziate. Spolverate la superficie con abbondante zucchero al velo e altri fiori.
Cuocete in forno già caldo a 180 °C per 25-30 min.
Per rispettare la tradizione serviteli con del latte o con panna.

 

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