La finanziera, una delle più classiche ricette della cucina piemontese, è una pietanza decisamente particolare, non ha vie di mezzo, gli ingredienti utilizzati, decisamente atipici, ne fanno un piatto con un gusto marcato e netto. L’origine di questo piatto è molto dibattuta, ma gli ingredienti delle carni poco nobili, delle frattaglie abilmente cucinate da mani abili seppero essere apprezzate diventando piatti nobilissimi nell’alta gastronomia. Ne troviamo traccia verso il 1450 nel “Libro de arte coquinaria”del Mastro Martino, o nel libri di cucina ottocenteschi tra cui Pellegrino Artusi che nel suo “Scienza in cucina e l’arte di Mangiare bene” la descrive nella ricetta 338
Moltissime le varianti della ricetta tradizionale, non c’è famiglia che non ne abbia messo a punto una propria versione. Oggi vi riproponiamo la versione, leggera e saporita, del menù del ristorante storico ultracentenario “Battaglino” di Bra
LA FINANZIERA
di Vittoria Traversa
Liberamente tratta dalla ricetta originale del Ristorante Battaglino di Bra
Per 4-5 persone
250 g di filoni
200 g di animelle
3 cucchiai di farina per infarinare
150 g di creste di gallo
150 di tritata di bovino magrissima, macinata 2 o 3 volte
1 cucchiaio di parmigiano
2 pizzichi di timo macinato finissimo
1 grattata di noce moscata
3 cucchiai di pangrattato
20 g di burro
1,25 l di vino bianco secco
250 ml di aceto di vino bianco o di mele
1,5 l di brodo di pollo
100 g di pisellini novelli
150 g di porcini freschi puliti
½ peperone rosso carnoso
½ peperone giallo carnoso
2 carote piccole, circa 100 g
100 g di gambo di sedano tenero, senza filamenti
½ finocchio
Sale
Olio di semi di girasole per friggere
Sbollentate le animelle e tagliatele a dadini grossi come una nocciola. Tagliate i filoni a pezzetti della stessa misura.
Il procedimento completo della ricetta lo trovate
qui nella precedente giornata