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I Pisarei sono il risultato di un impasto di farina, pane grattugiato e acqua che viene arrotolato a formare piccoli  cilindri che a loro volta vanno  tagliati a tocchetti  e che, da cotti, devono   essere delle stesse dimensioni  dei fagioli del condimento, con una consistenza né troppo morbida né troppo dura, ottenuta  con un  sapiente dosaggio e proporzione fra pane e farina, l’importante in ogni caso è che siano proprio sommersi, avvolti  dal sugo.
Forse il piatto più conosciuto della cucina piacentina, dove assumono quasi la medesima importanza e notorietà delle tagliatelle di Bologna. Come per tutti piatti della tradizione ne esistono diverse versioni,  da ricetta a ricetta possono cambiare le proporzioni tra farina e pangrattato
La ricetta ha origini medievali, ed è legata ai pellegrini che percorrevano la via Francigena  verso Roma. Era uno dei percorsi più battuti dai penitenti provenienti da tutta Europa  che, arrivati  nel territorio piacentino,  si ristoravano nei conventi e nelle locande  con questa  zuppa di fagioli e gnocchetti di pane e farina, lardo e cotiche.

dei Pisarei e fasö
PISAREI E FASÖ

400 g farina
200 g  pane grattugiato
acqua  bollente

20 g burro

Per il sugo

300 g  fagioli borlotti secchi, ammollati
300 g  pelati
50 g   lardo
20 g burro
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 piccola cipolla
1 spicchio d’aglio
1 ciuffo di prezzemolo
qualche foglia di basilico
1 carota
1 costa di sedano,

parmigiano grattugiato
pepe nero
sale

Il pane grattugiato  da utilizzare  meglio se è   “fatto in casa” comprando un filone di pane comune, lasciandolo seccare per un giorno all’aria, poi tagliato a pezzi, fatto asciugare in forno, grattugiato  e setacciato. E’ un lavoro un po’ noioso, ma il risultato ne guadagnerà.

Il procedimento della ricetta continua qui
qui nella giornata precedente

 

Foto di Elena Broglia

 

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