Le pappardelle formato di pasta all’uovo della tradizione toscana, sono strettamente imparentate con le tagliatelle in Emilia Romagna oppure con le laziali fettuccine, ma la loro larghezza è decisamente superiore. La loro larghezza, contrariamente alle misure delle cugine emiliane, non è codificata però oltrepassa notevolmente le 0,8 cm delle tagliatelle per arrivare a 2 o addirittura a 4 cm. Le pappardelle amano i condimenti robusti e saporiti come lo sono il ragù di anatra o di cinghiale.
Gli storici della gastronomia discutono da tanto tempo sull’origine delle pappardelle ma gli amanti della ghiotta cucina toscana nel cuor loro hanno deciso che la Maremma selvaggia è il loro palcoscenico
PAPPARDELLE AL FINOCCHIETTO
di Manuela Valentini
150 g farina bianca
50 g semola di grano duro
2 uova
cimette di finocchietto
un pizzico di sale
Prendete le cime del finocchietto spezzettatele (solo le cimette morbide, non i rametti) e mescolatele alla farina, poi aggiungete le uova ed amalgamate molto bene fino ad avere un bell’impasto. Mettete a riposare l’impasto coperto per circa 30 minuti.
Stendete la pasta con il mattarello o con la macchina della pasta, in una sfoglia sottile.
La pasta deve essere sottile ma non troppo, perché potrebbe rompersi avendo il finocchietto al suo interno.
Una volta stesa tagliate le pappardelle che esaltano la filigrana data dal finocchietto, ma potete preparare anche delle tagliatelle, spolveratele con della semola per evitare che si attacchino.
Al momento di cuocerle tuffatele in acqua bollente per qualche minuto, poi conditele a piacere le pappardelle con del burro fuso e salvia e grana.
Per accentuare il profumo del finocchietto, mettetene un rametto nell’acqua di cottura, servite e gustate questa delizia.