Conosciuti dal “grande pubblico” anche con il nome di “Cantucci” i biscotti di Prato, in realtà, non sono la stessa cosa. Potremmo dire che sono come due fratelli, la loro origine comune li rende sicuramente simili ma guai a pensare che siano uguali; sono simili ma estremamente diversi grazie alle loro unicità.
I Biscotti di Prato seguono una ricetta leggermente diversa da quella dei cantucci; sono in qualche modo un prodotto più basico – solo farina, zucchero, uova, mandorle e pinoli – senza l’aggiunta di lieviti o aromi.
Dopo la ricetta tradizionale, dei cantucci bicolori e le loro stuzzicanti varianti, ecco gli stracadenti trentini forse i cugini lontani dei deliziosi biscotti di Prato.
STRACADENTI
di Manuela Valentini
250 g di farina 00
175 g di zucchero a velo
100 g di mandorle sgusciate
50 g di arachidi tostate
2 g di ammoniaca per dolci
2 uova intere
1 pizzico di vaniglia
acqua fredda quanto basta
Impastate la farina setacciata assieme all’ammoniaca per dolci con il resto degli ingredienti, escluse le mandorle e arachidi. L’impasto si presenta molto liscio e morbido, ma piuttosto consistente. E’ necessario eventualmente aggiungere uno o due cucchiai d’acqua per farlo rilasciare. L’impasto è pronto quando mettendolo sul tavolo “si siede” (si rilassa un po’) se troppo sostenuto aggiungete un po’ d’acqua.
A questo punto aggiungete le mandorle e le arachidi dividete in due la pasta. Spolverate abbondantemente di farina il piano di lavoro e formare due filoncini di 30-40cm.
Metteteli sulla placca unta o sulla carta da forno, togliete la farina in eccesso e spennellateli con un po’ d’uovo.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per 20 minuti. Lasciate riposare un paio d’ore i filoni cotti, poi tagliate i filoni a fettine di circa mezzo cm a forma di salame.
Mettete le fettine ravvicinate ed in piano sulla placca del forno e ripassatele in forno per qualche minuto a biscottare, attenzione a non far prendere troppo colore
Gustosi da sgranocchiare ma golosi da intingere in un po’ di vin santo o anche nel caffè