Nei ciceri e tria, la caratteristica è la tria o pasta che viene cotta e poi mantecata con i ceci cotti con aglio, cipolla, aromi e olio extravergine, il tutto viene poi insaporito da una parte di pasta fritta i “frizzuli” in olio extravergine di oliva. E’ un piatto ricco di storia dai sapori semplici da riscoprire. Originariamente erano lagane, rudimentali schiacciate di pasta fresca, successivamente con la cultura araba, divennero tria, trasformazione della parola araba atriya, vermicelli, pasta lunga secca tagliata in strisce sottilissime, di pochi millimetri.
TRIA
di Anna Calabrese
Per la ricetta della tria
250 g di farina di semola di grano duro
½ cucchiaino di sale
acqua
Versate su un piano da lavoro la farina, formate una fontana e al centro aggiungete circa mezzo bicchiere di acqua nella quale avrete sciolto il sale. Impastare aggiungendo altra acqua se necessario per ottenere un impasto morbido e liscio. Lavorate l’impasto fino a quando non sarà elastico. Con dei movimenti rotatori della mano formate una palla. Copritela con della farina e poi a campana e lasciate risposare per almeno un’ora. Stendete la sfoglia con un mattarello formando un cerchio non molto sottile. Piegare la pasta su se stessa più volte, spolverate con abbondante farina prima di ogni piega per evitare che i vari strati possano appiccicarsi tra di loro. Tagliate le estremità della pasta in modo da formare un rettangolo. Con un coltello tagliate delle fettuccine larghe pochi millimetri. Sciogliete subito la pasta e infarinate. Sistemate la tria sul piano di lavoro e lasciate asciugare per un paio di ore.
Per preparare i ciceri e tria
Il procedimento della ricetta prosegue
nel precedente articolo