Il Gnocco Fritto è emblema del grande street food delle terre emiliane e romagnole e il suo segreto sta tutto nella sua bontà che lo rende davvero irresistibile. “Il gnocco fritto” è una piccola porzione di pasta da pane, appiattita e poi fritta fino a gonfiarsi nello strutto. Chiamato dialettalmente in varie sfumature, secondo la provincia di appartenenza: gnocc frett o gnocc, al gnoc frètt, ‘l gnoc gnòc frètt o gnòcch fritt. Possiamo gustare a Bologna le crescentine, a Ferrara con il pinzino, a Parma con la torta fritta e a Piacenza, anzi in particolare a Fiorenzuola d’Arda con i chisolini
Tanti i nomi con cui è conosciuto e anche gli impasti possono essere leggermente diverse ma la bontà non cambia
GNOCCO FRITTO “COL BUCO”
di Cinzia Martellini Cortella
Ricetta delle “Sorelle Simili”
L’insolita presenza dell’uovo aiuta a renderlo leggermente impermeabile durante la frittura, assorbendo meno olio.
La forma circolare con il buco centrale permette una cottura più omogeneamente
500 g di farina 0
230 g circa di latte
15 g di strutto
5 g di lievito di birra
1 uovo
10 g di sale
olio di arachide per friggere
Con la farina bianca fate la classica fontana, sciogliete al centro il lievito col latte, unite un po’ di farina, l’uovo, lo strutto e il sale e formate una crema; unite poi anche la restante farina e lavorate fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido. Potete usare anche un’impastatrice, seguendo lo stesso inserimento di ingredienti.
Lasciatelo riposare mezz’ora coperto, poi dividetelo in 8 parti, formate delle palline e tiratele col matterello non troppo sottili.
Fate ad ogni disco un buco in mezzo usando uno stampino rotondo, infarinartei e impilateli o distribuiteli in un piatto infarinato. Coprite con pellicola e conservare in frigorifero fino al momento di friggere.
Friggete poi in olio caldo profondo ma non eccessivamente caldo, anche i dischetti ottenuti con lo stampino: un paio di gnocchi per volta, non di più.
Questi gnocchi non si scolano su carta assorbente, infilateli in un lungo bastone di legno o in una canna di bambù appoggiandolo, fino a frittura ultimata, sopra un’altra pentola alta e larga.
Sarà un trionfo portarli così orgogliosamente in tavola!