Giuseppe Verdi al pari di Rossini e Puccini amava la buona tavola, al punto da inserire in quasi tutte le sue opere riferimenti espliciti a brindisi e pranzi.
“Il Verdi non è goloso, ma raffinato; la sua tavola è veramente amichevole, cioè magnifica e sapiente: la cucina di Sant’Agata meriterebbe l’onore delle scene, tanto è pittoresca nella sua grandezza e varia nel suo aspetto di officina d’alta alchimia pantagruelica.” Così diceva Giuseppe Giacosa nel 1889 da giornalista e ospite privilegiato della villa di Sant’Agata
Verdi restò sempre visceralmente attaccato alla propria campagna e alla propria terra esigendo la massima qualità delle materie prime come olio, vino, pasta. L’olio preferito, anche rispetto a quello eccellente della Liguria era quello delle colline toscane. Testimone dell’amore per la buona tavola sono naturalmente i diversi carteggi che riportano consigli, suggerimenti, ricette e aneddoti sulla cucina.
Verdi amava il risotto, e nel settembre del 1869 ne inviò la ricetta a Camille du Locle
TAGLIATELLE ALLA GIUSEPPE VERDI
di Vittoria Traversa
500 g di tagliatelle verdi
150 g di culatello
200 g di asparagi freschi sbollentati o surgelati
50 g di burro
sale
pepe
parmigiano reggiano stagionato
Versate le tagliatelle in una pentola con acqua bollente e salata. Tagliate le punte degli asparagi lunghe circa 3 cm e tritate grossolanamente le code commestibili.
Mettete 50 g di burro in una padella e fate insaporire le punte degli asparagi. Salate e mettete da parte. Nella stessa padella insaporite le code tritate. Tagliate a julienne il culatello (tranne una fetta) e mettetelo ad insaporire con burro e asparagi.
Scolate le tagliatelle e saltatele nella padella con il sugo. Spolverate un po’ di parmigiano reggiano nel piatto di portata e adagiatevi le tagliatelle. Decorate il piatto con le punte degli asparagi messi da parte, una fetta di culatello al centro, una spolverata di parmigiano e un po’ di prezzemolo.
Fonti
Ricetta Tagliatelle liberamente tratta da Bussetolive
Verdi e la tavola da qui