La sbrisolona ha origini antichissime, sicuramente precedenti alla avvento dei Gonzaga. E proprio alle briciole, brìse, che inevitabilmente si formano al primo contatto, espressione di genuina convivialità, la sbrisolona deve il suo nome.
Non solo dolce, si può preparare anche salata diventando la regina di ogni aperitivo e di ogni buffet
SBRISOLONA SALATA
di Giuliana Fabris
200 g farina
50 g pecorino grattugiato
50 g parmigiano grattugiato
100 g mandorle
80 g burro freddo
1 uovo
sale, pepe
Tritate le mandorle a coltello, grossolanamente. Non deve essere un trito troppo fine ma neanche troppo grosso. In un piatto sbattete l’uovo.
In una ciotola intridete velocemente la farina con il burro molto freddo a pezzetti fino ad avere una specie di briciolame, aggiungete il formaggio, un pizzico di sale e una macinata di pepe nero.
Unite le mandorle tritate, l’uovo sbattuto e mescolate inizialmente con una forchetta, poi iniziate a intridere ancora con le mani fino ad ottenere un briciolame misto.
Imburrate qua e là fondo e pareti di una teglia apribile, la carta forno con cui andrà foderata non si sposterà. Una volta rivestita la teglia versate il composto di briciole facendo uno strato di circa 2 o 3 cm. senza compattare troppo.
Mettete in forno preriscaldato a 180 °C ventilato e cuocete per circa 30 minuti, finchè è ben dorata.
Lasciatela raffreddare nello stampo perché è ovviamente molto fragile, poi sganciate i bordi e fatela scivolare su un piatto di servizio e spezzatela in bocconcini.