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Il semolino è ottenuto dalla macinazione dei chicchi di cereali, prevalentemente frumento. Si presenta in granelli più o meno fini, di un colore giallo intenso. In commercio si trova in due categorie: grosso e  fine.
Le sue proprietà nutritive, la buona digeribilità e il senso di sazietà anche con quantità minime, favoriscono il suo impiego durante lo svezzamento, nella dieta degli anziani e dei convalescenti.
E’ un piatto molto versatile in cucina ed è presente in molti piatti tradizionali come gli gnocchi alla romana, ma anche focacce, torte o dolci fritti.
E’ protagonista anche della zuppa imperiale, piatto povero della tradizione contadina tipico dell’Emilia Romagna, molto diffuso a Bologna e Ravenna. Si prepara con uova, semolino, parmigiano, burro e noce moscata, come descritto anche da Pellegrino Artusi in “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”

il semolino
ZUPPA IMPERIALE
di Milena Zuppiroli

3 uova
90 g di semolino
60 g di parmigiano
50 g di burro fuso
Brodo di verdura

Mescolato in una ciotola le uova sbattendole leggermente con la frusta a mano per romperle. Aggiungete il semolino, il parmigiano e il burro fuso tiepido. Regolate di sale e profumate con una abbondante grattata di noce moscata.

Versate l’impasto in una teglia quadrata 20 per 20 cm di lato, foderata di carta forno, e cuocete in forno a 170 °C per circa venti/trenta minuti. Togliete la teglia dal forno quando la superficie dell’impasto ha preso un leggero colore dorato. Estraendo la teglia il burro in superficie continuerà a sfrigolare, ma va bene così. Rovesciate l’impasto su un tagliere in questo modo il foglio di carta forno sarà in sopra l’impasto.
Lasciate raffreddare completamente eliminando il foglio di carta forno, poi tagliate a cubetti regolari.
Tuffateli nel brodo bollente e lasciateli cuocere 5 minuti. Servite la zuppa imperiale ben calda con il suo brodo.

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