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I gustosi taralli e tarallucci, dolci, salati, piccanti e speziati, bolliti, infornati nascono da un geniale riciclo. Il pane anticamente veniva preparato una volta ogni tanto, la farina, l’utilizzo del forno erano costosi, non si poteva sbagliare, nulla andava buttato, anche gli sfriddi, i piccoli ritagli di pasta risultanti dalla formatura dei pani dovevano essere riutilizzati, da qui l’abitudine di impastare gli sfriddi con grassi, la sugna a Napoli, l’olio in Puglia, formati a piccola ciambella, e infornati col pane a biscottarsi.
Dopo i tradizionali taralli e tarallucci con sugna napoletani e i tarallini bolliti al finocchietto ecco una golosa versione dolce glassata.

taralli
TARALLI DOLCI GLASSATI
di Anna Laura Mattesini

500 g di farina 00
6 uova
80 g di olio di semi di girasole
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1/2 cucchiaino di succo di limone
300 g di zucchero a velo

Sbattete le uova (meno un albume) con il sale, poi aggiungete l’olio.
Setacciate il bicarbonato con la farina, unite qualche goccia di succo di limone e cominciate ad impastare, a mano, o con la planetaria. Quando l’impasto sarà liscio e compatto, suddividetelo in venti pezzi, (anche meno, se li preferite più grandi), arrotondateli a palline e bucateli al centro allargando il foro con le dita. Fateli bollire, pochi alla volta, in acqua fino a quando saliranno a galla. Scolateli bene e lasciateli intiepidire sulla teglia ricoperta da carta forno.
Nel frattempo portate il forno a 180 °C, poi cuocete i taralli per 20 minuti circa, dovranno dorarsi leggermente.
Sciogliete lo zucchero a velo con l’albume; se risultasse troppo denso potete aggiungere qualche goccia d’acqua. Ricoprite i taralli con la glassa e lasciatela indurire.

 

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