La gastronomia molisana è poco conosciuta ma abbiamo già potuto scoprire tutto quello che non dovremmo assolutamente perdere una volta giunti in terra “sannita”.
I cavatelli, il formato di pasta molisano, appartengono al gruppo delle “paste trascinate”, così chiamate grazie al gesto compiuto dalle donne, che è quello di trascinare un piccolo pezzo di pasta sulla spianatoia utilizzando il dito indice o il medio (o entrambi), ed ottenendo questi gnocchetti scavati.
CAVATELLI AL SUGO “VEDOVO” DI MONTENERO
di Tina Tarabelli
400 g di farina di semola di grano duro
q. b. di acqua tiepida
150 g di lardo
un dl di olio di oliva extravergine
uno spicchio di aglio
un ciuffo di prezzemolo e di basilico
800 g di pomodori maturi (o pelati)
sale e pepe
pecorino grattugiato a piacere
Preparate i cavatelli: versate la farina sulla spianatoia, aggiungete un pizzico di sale e l’acqua tiepida, gradualmente, nella quantità necessaria per formare impasto un morbido ed elastico. Copritelo con una pellicola.
Formate dei cilindretti di pasta di circa mezzo cm di diametro, tagliateli in pezzettini di 2 cm di lunghezza e cavateli, ad uno ad uno, con due dita, strusciandole sulla spianatoia infarinata, fino ad esaurire l’impasto.
Sistemate i cavatelli su di un vassoio infarinato e fateli asciugare coperti da un canovaccio.
Per il sugo versate l’olio in un tegame e soffriggete a fuoco basso il battuto di lardo, aglio e prezzemolo. Aggiungete i pomodori, in precedenza lavati sfilettati e tagliati a pezzetti, ed il basilico. Salate e pepate e fate cuocere il sugo, che non dovrà risultare troppo denso. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata e condite i cavatelli con il sugo “vedovo” (della carne) ed una spolverata di pecorino.