Il nome sbrisolona ha origine dialettale perchè in mantovano la briciola si dice “brisa”. La torta, chiamata anche sbrisolina, sbrisulada o sbrisolada, ha infatti la sua caratteristica principale in un impasto così friabile che si sbriciola al solo tocco sia per la farina di mais che per la scarsa lavorazione. Gli ingredienti base (farina gialla, farina bianca e zucchero) sono utilizzati in dosi (tazze) uguali e in passato era denominata “torta delle tre tazze”.
SBRISOLONA DI PISTACCHIO
di Leila Capuzzo
200 g di farina bianca
200 g di farina gialla fioretto
175 g di pistacchi tritati
25 g di mandorle tritate
200 g di zucchero
200 g di burro
2 tuorli d’uovo
scorza di limone grattugiata
1 cucchiaio di pasta di pistacchio
vaniglia
Mescolate le farine bianca e gialla, le mandorle, lo zucchero, gli aromi ed i tuorli d’uovo. Aggiungete poi il burro senza fonderlo, facendolo solo ammorbidire a temperatura ambiente. Aggiungete la pasta di pistacchio, che potete sciogliere in un po’ di burro prima di aggiungerlo.
Lavorate velocemente il tutto, facendone non un impasto omogeneo, ma a piccoli grumi o briciole di massimo 1,5 cm., che poi farete cadere a pioggia nello stampo imburrato formando uno strato di un paio di centimetri di spessore, che infornerete a forno caldo fin quando non sarà dorato ed asciutto. Verso metà cottura spruzzatelo leggermente con acqua per aiutare a compattare, questo non provoca però una eccessiva durezza e non impedisce al dolce di essere consumato come da tradizione, ovvero spezzato e non tagliato. E’ cotto quando il colore e il profumo ci indicano che è ora di sfornare!!