Della Sicilia, Andrea Camilleri, tramite il Commissario Montalbano ci ha fatto anche conoscere la cucina, espressione di storia e cultura, di legame alla vita, di fuga personale dalla solitudine. La passione di Montalbano per la cucina è conosciuta, ma non per una cucina qualsiasi …. Non tollera dover mangiare un piatto mal cucinato, piuttosto digiuna, scappa, trova scuse per non sedersi alla tavola anche se invitato. Neppure Livia riesce ad accontentarlo. Ci riescono invece Adelina e poche altre signore tra cui la moglie di Ciccio Albanese che ne “Il giro di boa” gli propone la Pasta con la Ricotta Fresca, piatto che gusterà nuovamente a cena fuori con Ingrid.
Non è un romanzo come gli altri “Il giro di boa”, fin dall’inizio si capisce che sarà un racconto complesso, dai temi importanti, quei temi che mettono un uomo “integro” come Salvo Montalbano di fronte al ripensamento, al giro di boa appunto. Non offre i consueti spunti di ilarità che siamo abituati a leggere nel racconto delle sue avventure. E’ un romanzo triste come i naufragi in cui annega la speranza, come il tempo che passa, come i cambiamenti che a volte si fa fatica ad accettare ma che obbligano a voltarsi e a guardare indietro.
Un romanzo che oggi, quest’anno, ci sembrava essere quello giusto per ricordare Andrea Camilleri
PASTA ‘CU A RICOTTA FRISCA
di Leila Capuzzo
Ricetta tratta da “Le ricette di Camilleri”
500 g di cataneselle (qui sono stati usati i ditalini che Montalbano gusta ne “Il giro di Boa”)
200 g di ricotta fresca
50 g di lardo
100 g di pecorino grattugiato
olio, sale e pepe
In una casseruola con qualche cucchiaio d’olio fate sciogliere il lardo ed insaporitelo con un pizzico di pepe. A parte lavorate la ricotta con un cucchiaio di legno e qualche cucchiaiata d’acqua ed incorporatela al lardo rimestando bene per amalgamare gli ingredienti. Nel frattempo cuocete al dente la pasta, scolatela e conditela col condimento preparato. Prima di servire spolverizzatela con pecorino grattugiato.