Blog post

Deliziosa infarinata e nell’olio poi tuffata, saporita se arrostita dolce e morbida brasata Ma se cerchi tradizione devi mordermi in carpione!

E’ un pesce somigliante ad un serpente, vive in acque sia dolci che salate. Carnivora, mangia di tutto e presenta una carne squisita, soda e compatta

La più tradizionale lavorazione delle Valli di Comacchio e della città dei Trepponti è l’anguilla marinata, la procedura tradizionale per la sua produzione prevede quattro principali fasi di lavorazione: il taglio, la spiedatura, la cottura e il confezionamento. La cottura è il momento più importante di tutto il processo: l’arte di governare il fuoco e lo spiedo influisce sull’efficacia dell’intera lavorazione. L’anguilla così lavorata mantiene inalterate le proprie caratteristiche organolettiche per diversi mesi.


ANGUILLA ALLA GARDESANA
di Gianni Senaldi

Per 6 persone

1 kg di anguilla
1 limone
Olio extravergine d’oliva
1 spicchio d’aglio
sale e pepe

Pulite l’anguilla.
Cuocendola alla griglia non è necessario togliere la pelle; anzi, questa farà da protezione alla carne. Togliete le interiora, lavatela, asciugatela e tagliatela a pezzi di 4-5 cm. Potete farvela preparare dal pescivendolo.
Mettete i pezzi a riposare nell’olio extravergine, con succo di limone, uno spicchio d’aglio in camicia, sale, pepe e lasciate marinare per almeno 15 minuti.
Preparate la brace o, in alternativa, scaldate una piastra in ghisa ben pulita e leggermente unta con olio extravergine utilizzando un panno carta. Per una buona riuscita ricordatevi che la griglia deve essere pulita, unta e caldissima. Cuocete l’anguilla per 7-8 minuti per lato.
Servitela accompagnata con della polenta grigliata e un’insalatina fresca.

 

Foto di Canilla Assandri e Gianni Senaldi

Previous Post Next Post