Scacioffl‘, Cacciòfula, Carcioffola, Articiòc, Articiocca, Articiòch, Carciòfu, Pallucca, Articiòch, Scacioffa, Cancioffa, Iscarzofa, Cacòcciulu, Articioco.
Molti nomi, dialettali, affettuosi e scherzosi, affiancano il più ufficiale e corretto, Carciofo, per indicare un ortaggio la cui grandezza contribuisce a rendere speciali e ricche le nostre tavole in questo periodo dell’anno.
“Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,
ispida edificò una piccola cupola,
……….. arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
non lo teme,
lo esamina,
l’osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe,
con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina,
lo tuffa nella pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,
poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
del suo cuore verde.”
da “Ode al Carciofo”- Pablo Neruda-
Il carciofo vegetale armonioso e saporito, dal cuore morbido e dolce, contraddistinto da un piacevole retrogusto amarognolo, è sulle nostre tavole da sempre, e da sempre appartiene alla nostra tradizione culinaria
Tra le moltissime le varietà di carciofi conosciute nell’astigiano viene coltivato una varietà tardiva.
Il carciofo della Valtiglione, è un carciofo inerme con capolini ovoidali allungati e una leggera depressione sulla parte apicale.
È conosciuto localmente anche come carciofo del sorì, questo nome dialettale si riferisce all’ambiente di coltivazione. Il sorì infatti è il versante collinare esposto al sole, dove solitamente si coltivano le vigne migliori, un habitat ideale per questo carciofo, al riparo dalle gelate invernali.
La parte edibile è tenera, dal sapore delicato, senza il retrogusto caratteristico del cardo selvatico.
SUPPLI’ DI RISO AI CARCIOFI DELLA VALTIGLIONE
di Camilla Assandri
200 g di risotto ai carciofi avanzato
100 g di mozzarella a dadini
1 uovo grande + 2 uova
pangrattato
sale e pepe
olio di semi di arachide
Prendete il risotto ai carciofi avanzato e ponetelo in una ciotola.
Incorporate 1 uovo leggermente sbattuto e amalgamate con cura.
Con le mani inumidite prelevate un po’ di composto e dategli una forma ovale; al centro mettete qualche dadino di mozzarella e chiudete bene.
Proseguite a realizzare i supplì fino a quando avrete esaurito gli ingredienti.
Passate i supplì nelle uova sbattute e poi nel pangrattato.
Scaldate abbondante olio di semi di arachide in un pentolino, tuffate i supplì, pochi alla volta, per non abbassare la temperatura e friggeteli, girandoli più volte.
Quando saranno ben dorati, scolateli e poneteli su carta assorbente da cucina.
Serviteli ancora caldi.