In principio fu la stufa.
In grossi pentoloni scaldati sui carboni ardenti, sobbollivano, coperti, pezzi di carne e verdure; alle lunghe cotture e alle chiacchiere familiari il compito di trasformare semplici ingredienti in uno dei pilastri della cucina italiana .
Così nacque lo stufato.
Tante le carni con cui il gusto stufato può essere preparato come manzo, agnello, coniglio, asino o cinghiale
STUFATO ALLA SANGIOVANNESE
di Elena broglia
dosi per 4 persone
800 g di carne di vitello tagliata a pezzetti
1 cipolla
1 costa di sedano
1 carota
1 mazzetto di prezzemolo
1 spicchio di aglio
1 scorza di limone biologico
200 ml di vino rosso toscano
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
sale e pepe
noce moscata e cannella
olio extravergine
brodo di carne di vitello e verdure
In un tegame di coccio o di alluminio riscaldate 3-4 cucchiai di olio extravergine, aggiungete le verdure e la scorza di limone, il tutto tritato molto bene. Fate soffriggere per qualche minuto, unite la carne, che verrà rigirata più volte a fiamma viva fino a quando non sarà ben rosolata e ricoperta dal trito aromatico.
Sfumate con il vino rosso e aggiungete il concentrato di pomodoro, e le spezie.
Bagnate con il brodo, coprite la carne, mettete il coperchio abbassate la fiamma e cuocete per almeno 4 ore, facendo attenzione che non asciughi troppo, allungate con il brodo se fosse necessario.
Aggiustate di sale e pepe. Servite ben caldo con pane toscano, utile a fare “la scarpetta”.