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Ho un profumo irresistibile di latte e d’erba fresca. Sono stata immortalata per la prima volta nel xv secolo: figuro, infatti, in un affresco risalente a quell’epoca che abbellisce il Castello d’Issogne. Nasco grazie alle mani esperte degli “arpin”, i pastori che nelle baite realizzano la magia della trasformazione, da latte crudo a invitante formaggio. Sono la fontina valdostana.

Lo scorso anno vi abbiamo proposto un decalogo vero o falso sulla Fontina di cui trovate anche le risposte

UOVA AFFOGATE ALLA VALDOSTANA
di Vittoria Traversa

dosi per 4 persone

600 g di funghi porcini o misto funghi freschi (400 g congelati)
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
1 foglia di alloro
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
70 g di fontina valdostana
4 uova
sale

Private la fontina della crosta e tagliatela a fettine sottili. Private i funghi della parte terrosa e dura, raschiate un poco i gambi, lavateli rapidamente sotto l’acqua fredda, asciugateli delicatamente e tagliateli a fette.
In un tegame fate scaldare l’olio con lo spicchio di aglio sbucciato e leggermente schiacciato e la foglia di alloro. Unite i funghi e fateli rosolare per 3-4 minuti a fuoco vivace, mescolandoli di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
In una pentola piuttosto larga portate a ebollizione abbondante acqua, salatela, aggiungete l’aceto e abbassate la fiamma (l’ebollizione deve essere appena percettibile)
Nel frattempo rompete le uova su altrettanti piattini e fatele scivolare, uno alla volta, nell’acqua. Fatele cuocere per 3-4 minuti, scolatele delicatamente con una schiumarola e adagiatele sopra un canovaccio pulitissimo. Pareggiate i bordi delle uova con un coltellino affilato.
Disponete i funghi in una pirofila, appoggiatevi sopra le uova affogate e coprite tutto con uno strato di fette di fontina. Ponete la pirofila in forno preriscaldato a 180 °C finché il composto sarà leggermente gratinato. Servite subito ben caldo.

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