Struffoli, giggeri, cicerchiate, carteddate, crostoli, turdilli e purcedduzzi, sono tutti golosissimi dolci fritti tipici del periodo natalizio
Se in Campania ci sono gli struffoli, in Calabria possiamo gustare la cicerchiata, il cui nome deriva nome deriva dalla cicerchia, legume dalla forma sferica a cui somigliano i “chicchi” che compongono questa dorata montagnola. Con un impasto molto simile a Natale si preparano anche i turdilli calabresi, o turdiddri, dolci tipici ricoperti di miele, che si possono conservare a lungo in una scatola di latta.
CICERCHIATA CALABRESE
di Anna Laura Mattesini
250 g di farina 00
2 uova,
25 g di zucchero,
20 g di burro ed
un bicchierino di vino bianco (o vermouth, o moscato, o anice; a piacere).
Impastate e formate dei rotolini dello spessore di 1/2 cm. e tagliateli a tocchetti della grandezza di una cicerchia, appunto, o di un cece.
Friggeteli in olio bollente e fateli scolare su carta assorbente. Poi immergeteli nel miele millefiori sciolto in un pentolino.
Componete la cicerchiata a piramide in un piatto, guarnendola con confettini colorati. Potete aggiungere anche nocciole e mandorle tostate e passate a loro volta nel miele
TURDILLI CALABRESI
di Anna Laura Mattesini
1/2 kg. di farina 00,
250 g. di olio evo,
250 ml di vino moscato o vermuth,
50 g di zucchero,
cannella, scorza d’arancia, miele di fichi,
olio per friggere,
monpariglia per decorare.
Portate a bollore il moscato con l’olio, lo zucchero, la cannella e la scorza d’arancia grattugiata, poi lasciate intiepidire e impastate con la farina. Dovete ottenere un impasto morbido, con il quale formerete un rotolo di un paio di cm. di diametro, che poi taglierete a tocchetti.
I grossi “gnocchi” così ottenuti dovete strisciarli sull’apposito attrezzo, o sui rebbi di una forchetta, e li friggerete in abbondante olio bollente per 5/6 minuti.
Dopo averli scolati e lasciati raffreddare, li passerete nel miele di fichi riscaldato in un pentolino.
Volendo, i turdilli calabresi li potete nella monpariglia, per dare un tocco di colore. In alternativa al miele di fichi potete utilizzare miele di acacia, o di castagno