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Il ruolo dei nonni è fondamentale per ogni bambino, i nonni non fanno solo divertire, offrono un esempio di amore incondizionato, protettivo, gentile e tenero. Insegnano molte cose ai loro nipoti, primo fra tutti il senso di sicurezza e protezione. Lo fanno con l’esempio prendendosi cura delle persone amate. Quante volte abbiamo avuto bisogno dei nonni e siamo corsi dal nonno o dalla nonna a chiedere che ci consolassero per il torto subito o per il rimprovero ricevuto. Sono stati loro i nostri primi complici, sono loro che per consolarci ci preparavano dei piatti gustosi da assaporare. Lo sappiamo tutti che mangiare dai nonni aveva sempre qualche cosa di speciale, piatti forse semplici ma pieni di calore e affetto, momenti unici da non dimenticare.

RISO E PATATE DELLA NONNA
di Claudia Primavera

dosi per 2 persone

2 patate medie
1 mazzetto di prezzemolo fresco
2 pugni di riso tipo vialone nano
acqua
olio extravergine di oliva
sale

Tagliate le patate a cubetti molto piccoli e metterla in una pentola.
Pulite, lavate e asciugate il prezzemolo poi tritatelo finemente e aggiungetelo alle patate.
Aggiungete acqua fino a coprire patate e prezzemolo, salate, aggiungete un filo di olio extravergine di oliva e lasciate cuocere a fuoco basso.
A metà cottura circa, quando le patate sono cotte ma non sfatte aggiungete il riso, aggiustate di sale e finite di cuocere. Servite caldo con un giro di olio extravergine di oliva a crudo.

MAZURIN DI NONNA LUCIA
di Giuliana Fabris

1 anatra muta tagliata in pezzi
3 filetti di acciuga pestati
2 spicchi d’aglio
1 mazzetto composto
da salvia, maggiorana, rosmarino
1 bicchiere vino bianco secco
olio d’oliva
sale e pepe

Pulite, fiammeggiate , lavate e asciugate i pezzi d’anatra.
Affettate sottilmente l’aglio e tritate finemente le erbe.
In un tegame che contenga bene l’anatra, scaldate 3 o 4 cucchiai di olio, e quando è caldo mettete le acciughe pestate e l’aglio. Appena le acciughe tendono a sciogliersi unite i pezzi d’anatra , il trito aromatico e mescolate, lasciando insaporire per 10 – 15 minuti, poi sfumate con il vino bianco ma non del tutto, dovete lasciare un po’ di vino nel tegame.
Coprite, abbassate la fiamma e portate a cottura aggiungendo del brodo o dell’acqua calda poco alla volta. Lasciatela cuocere a lungo, finchè la carne si stacca dalle ossa. Deve essere morbidissima, tanto da sbriciolarsi un pochino al taglio…
Portatela in tavola fumante, accompagnata da qualche fetta di polenta bianca, o di puré di patate..

 


MELE AL FORNO
di Francesca Geloso

2 mele evelina
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 cucchiaio di limoncello
1 cucchiaio di granatina
1 cucchiaino scarso di cannella in polvere
2 foglioline di menta

In una ciotolina unite i liquidi, lo zucchero, la cannella e la menta ed amalgamate tutto. Togliete il torsolo delle mele con l’apposito scavino, poi adagiatele in teglia da forno e versate sopra e all’interno la salsa precedentemente preparata.
Infornate le mele a 180 °C per mezz’ora e successivamente alzate la temperatura a 200 °C in funzione grill per altri 10 minuti circa. Sfornate le mele e filtrate la salsa ottenuta sul fondo della teglia con un colino a maglie strette. Servite versando a specchio sul piatto la salsa ed adagiandovi sopra la mela cotta al forno.

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