Il cibo nell’arte rispecchia da sempre un aspetto speciale. Inizialmente nei mosaici pompeiani la rappresentazione del cibo era solo un aspetto estetico per poi diventare molto più avanti uno stato sociale, il pane rappresentava il povero mentre i ricchi banchetti erano riservati solo per i signori.
L‘Italia occupa una posizione di primo piano quando parliamo di cibo nell’arte, ma oggi proviamo a portare un quadro di Mondrian o uno di Francisco Goya in cucina
Dal “QUADRO” di Mondrian al DESSERT
di Mai Esteve
3 fragole tagliate a rondelle molto sottili
2 fette d’ananas molto sottili, tagliate a strisce di 1 cm e mezzo
25 g di cioccolato fondente 72%
1 cucchiaino scarso di cocco grattugiato
Fondete il chioccolato a bagno maria o al microonde, mescolateci il cocco grattugiato e con l’aiuto di un pennello disegnate le righe e i quadrati che volete riempire di cioccolato.
Riempite alternatamente e a gusto vostro, altri quadrati con la frutta.
Note: la frutta potete sceglierla voi a secondo la stagione e a gusto vostro, (da tenere in conto però, che Mondrian sopprimeva il verde!)
Da “LE TRANCE DI PESCE” di Francisco Goya al SALMONE
di Anna Laura Mattesini
tranci di salmone (uno a testa)
succo limone
olio extra vergine
erba cipollina
pepe nero
timo e maggiorana
Sistemare ben distesi in un vassoio o una teglia i tranci di salmone, bagnarli con il succo di un limone emulsionato con olio, erba cipollina tritata, pepe nero, timo e maggiorana. Coprire e lasciare marinare in frigo per un paio d’ore, girando i tranci ogni tanto. Scaldare a fuoco vivo una piastra o una padella antiaderente e cuocere i tranci, ben scolati, due/tre minuti per parte. Versare in padella il succo della marinatura e lasciarlo asciugare. Servire i tranci in un piatto da portata con verdure di stagione.
2 Comments
elena
28 Maggio 2018 at 17:48
ero curiosa di vedere come veniva trattato questo argomento… siete sempre speciali! complimenti!
Redazione
29 Maggio 2018 at 1:16
Grazie Elena,
ci fa piacere il suo apprezzamento. Pensiamo che con questa giornata si possa pensare all’arte anche come qualche cosa di molto vicino alla cucina
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