Giornata Nazionale del casatiello dolce
A Pasqua poi non son più dolci quelli
Chiamati cassatelli
Cotti con uova, cacio e provature,
zuccaro fino, acqua di rose e fiori,
e con altra mistura,
come si fanno allor per ogni canto
la sera al tardi del sabato santo
Un pane, la vita … vita che nasce, che cresce, che si rinnova, vita da offrire …
L’uso di festeggiare il risveglio della natura attraverso la preparazione di pani speciali, arricchiti, sacrificali, è molto antico, risale alle origini greche di Napoli ed è successivamente proseguito con i romani.
Originariamente queste celebrazioni si riallacciavano ai culti ancestrali della fertilità e della rinascita prima di assumere implicazioni religiose col cristianesimo, soprattutto dopo la Controriforma, ora molto più sfumate.
Dopo i rigori dell’inverno e l’astinenza della quaresima, ecco una nuova vita, ricca, rigogliosa e prospera rappresentata simbolicamente da un pane lievitato, il casatiello, vita nuova che cresce e prolifica, nel quale si sostanzia la natura stessa attraverso ingredienti simbolici quali grano, uova, formaggio.
Nonostante l’apparenza maestosa, il casatiello è un dolce povero e semplice, un pane dolce vestito a festa, buono di una bontà unica e sorprendente … un soffio di primavera!!!!
Come non condividere questo stupore ….. ecco il casatiello dolce ….. quasi un peccato mangiarlo.
Non si può spiegare …. si deve solo provare.
Casatiello dolce
- 500 g. di farina manitoba
- 250 g. di lievito madre attivo
- 130 g. di zucchero (il mio è già vanigliato)
- 5 uova
- 70 g. di burro morbido
- 3 g. di sale
- 80 g. acqua
- 1 fialetta di millefiori
- 1 bustina di vanillina
- 120 g. di frutta candita a pezzetti
Copertura
- 1 albume
- zucchero a velo q. b.
- diavolini e anicini
Nel kenwood, frusta a gancio, sciogliere il lievito madre nell’acqua a temperatura ambiente, per 5 minuti, prima a velocità minima, poi a velocità 1 quindi a velocità 2.
Continuando ad impastare a velocità 2 unire le uova, una alla volta, quindi la farina, il sale e lo zucchero. Quando il composto si sarà compattato, unire gli aromi ed infine il burro morbido poco alla volta.
Impastare a velocità 2 per 10 minuti e a vel 3 per 2 – 3 minuti. L’impasto deve incordarsi. Unire i canditi impastando ancora brevemente a velocità 2 per 2 minuti.
Trasferire l’impasto sulla spianatoia e impastare ancora per qualche minuto a mano, formare una palla ruotandolo sui palmi delle mani, lasciare riposare coperto per circa un’ora. Al termine, ruotare ancora sui palmi e adagiare l’impasto in una teglia per casatielli dal diametro di base di 16 cm. unta di burro.
Lasciare lievitare coperto (con un foglio formato da più stati di pellicola sovrapposti ed unto o un tovagliolo bagnato e strizzato) fino a che il casatiello non fuoriesca dal bordo della teglia formando la caratteristica cupoletta, circa 6 – 7 ore.
Cuocere in forno già a temperatura a 180° statico per 45 minuti ruotando la teglia a metà cottura ovviamente fa fede la prova stecchino. Coprire se si dovesse scurire. Ruotare la teglia a metà cottura.
Lasciare intiepidire il casatiello quindi sformarlo, non attendere troppo, queste teglie trattengono l’umidità.
Il giorno dopo preparare la glassa montando con lo sbattitore elettrico l’albume con tanto zucchero a velo quanto basta per ottenere una glassa soda e spumosa (non una meringa) spalmare un sottile strato di glassa sul casatiello (non eccedere altrimenti cola e casca!!!) decorare con i confettini, trasferire in forno già a temperatura 70 – 90°, ventilato, lasciare asciugare per crca 20 minuti.
La glassa è inesorabilmente destinata a sgretolarsi …. ma è tanto buona …
Francesca Geloso – …. classico
Articolo, foto e ricetta di Anna Calabrese
Il brano in corsivo e di Giovan Battista Del Tufo” Ritratto o modello delle grandezze, delizie e meraviglie della nobilissima città di Napoli” citato da Leyla Mancusi Sorrentino qui.