Dove finisce l’arcobaleno si narra che sia nascosto un grande tesoro
Noi intrepidi avventurieri del Calendario abbiamo seguito l’itinerario colorato e alla fine dell’arcata ci siamo trovati sulle colline fiorentine (e c’era da aspettarselo) in una località che si chiama “Bellosguardo”. Mai nome fu più azzeccato.
Qui abbiamo trovato davvero il leggendario tesoro: una distesa di oro rosso che attendeva solo di essere raccolto da noi fortunati.
Prezioso quanto l’oro e altrettanto desiderato, lo zafferano è coltivato qui a Firenze dallo spagnolo José Gil, che ci ha aperto i cancelli e ci ha accolti in questa piantagione dall’intrigante nome “Fruto Prohibido“, dove centinaia di incantevoli crochi viola ondeggiano al vento, lasciando intravedere i brillanti stimmi rossi che diventeranno color dell’oro nei nostri piatti.
Lo zafferano di Firenze è una varietà particolare, denominata Zima.
Già nel 1400 era ritenuto superiore agli altri, come risulta anche dalle testimonianze dei Baumgartner, mercanti di zafferano d’oltralpe che ne vantano le qualità in alcuni loro scritti.
Abbandonata per decenni, la produzione dello zafferano è ripresa di recente, regalando grandi soddisfazioni a chi vi dedica tempo e cure, come Gil e gli altri coltivatori che, come lui, fanno parte dell’Associazione Zafferano delle Colline Fiorentine.
Le colline che circondano Firenze offrono il terreno ed il clima più idonei alla crescita di questa pianta; i bulbi vengono interrati nei filari accuratamente preparati tra luglio e agosto.
Tra ottobre e novembre avviene la fioritura e lo spettacolo è semplicemente stupendo. La raccolta dei fiori avviene di mattina presto e ne vengono delicatamente prelevati gli stimmi (tre per ogni fiore), che si pongono ad essiccare per essere successivamente confezionati e venduti.
Per ottenere un chilogrammo di zafferano occorrono anche 200.000 fiori e questo fa capire perché è la spezia più cara al mondo.
D’altra parte, anche la resa è altissima: bastano 0,10 grammi per insaporire alla perfezione quattro porzioni di risotto.
Ma il risotto non é certamente l’unico piatto in cui adoperare l’oro rosso. Ecco perché a partire da oggi, dieci foodblogger del Calendario prepareranno altrettanti dolci allo zafferano, sfidandosi nella realizzazioni di ricette quanto mai preziose ed invitanti.
Per i risultati e la proclamazione del vincitore, vi aspettiamo qui sul Calendario il 4 dicembre.
Testo di Anna laura Mattesini
Foto di Anna Calabrese
1 Comments
Choux craquelin con crema chantilly allo zafferano e ganache al cioccolato bianco al profumo di arancia – Scelgo un libro per bambini con la pancia piena!
25 Novembre 2017 at 14:32
[…] cibo italiano, che potete leggere anche voi qui con notizie e ricette specifiche sullo zafferano e qui invece con l’intervista del proprietario, lo spagnolo José Gil che insieme ad altri coltivatori fa parte Associazione Zafferano delle […]
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