L’ equilibrio in cucina si ottiene camminando su una corda sospesa (in cucina) con una torta in una mano e un piatto di ciambelle rigorosamente fritte dall’altro, prendendone un boccone di ognuno in alternanza, senza cadere.
Se la corda è lunga qualche chilometro, ancora meglio. L’attività fisica è uno dei fattori chiave per mantenersi in forma.
Ci proviamo?
Mentre il resto del mondo celebra oggi la Giornata Mondiale dell’Obesità con campagne per aumentarne la consapevolezza, oggi il Calendario del Cibo Italiano si vuole centrare in modo più chiaro sulla prevenzione, riscoprendo l’ equilibrio in cucina, per coloro che nel tran tran quotidiano lo hanno perso o per chi lo rincorre da sempre come una chimera.
L’Obesità è in costante aumento e si considera uno dei principali problemi di salute del mondo moderno, se non IL principale, poiché da questo ne scaturiscono molteplici altri, come diabete, cancro, malattie cardiovascolari e altri problemi cronici che nessuno vorrebbe mai avere o sentirne parlare.
Perché aumenta? Perché dal dopoguerra in poi, con la fiorente industria alimentare, abbiamo tanto, troppo cibo a disposizione e spesso di bassa qualità. L’avvento di Internet, e poi di Instagram hanno fatto il resto, cambiando notevolmente la nostra maniera di mangiare e di vedere il cibo. Mangiamo più volentieri cose fotogeniche, alimenti di cui non avremmo neanche mai sentito parlare (vedi quinoa, amaranto, energy bowls, cupcakes e altri) e il cibo diventa una vetrina per apparire, invece di nutrimento e piacere.
In poche parole, abbiamo perso l’ equilibrio in cucina, nel piatto e anche altrove.
Insomma, ci siamo cascati tutti, è proprio il caso di dirlo, chi più e chi meno.
Le persone oggi sono più occupate di prima cercando di equilibrare il lavoro, la famiglia e tutte le altre responsabilità, per cui l’ equilibrio in cucina passa su un secondo piano e va spesso a farsi friggere, come patatine surgelate della grande M mangiate di corsa davanti a un computer o in macchina.
Eppure non è così difficile come può sembrare. Vi spiego come.
Vi presento il piatto equilibrato:
Mangiare l’arcobaleno. No, non gli smarties. Il cibo deve avere gran varietà di colori, foglie verdi, peperoni multicolori, zucche arancioni, frutti rossi. Quanti più colori si consumano in una giornata, meglio è, sempre che non siano artificiali.
A pranzo e a cena, riempite la metà del vostro piatto di verdure. Preferite sempre quelle di stagione, mangiatene tante, di vari colori, alternate i modi di cottura, evitate di cuocerle troppo, equilibrate il cotto e il crudo. Nella varietà troverete tutte le vitamine che vi servono. E no, mi spiace, le patate non valgono.
Mangiate anche tanta frutta, di tutti i colori, vera e di stagione, limitando al massimo i succhi di frutta, soprattutto se industriali. Il cacao è un frutto, ma il cioccolato non vale, vi piacerebbe, eh?
Cereali. Metti via quei Frosties. Tre o quattro porzioni di cereali al giorno, tolgono il medico di torno. Meglio se integrali, o, almeno, considerate una proporzione dmassima del 50% tra integrali e raffinati. Evitate o limitate il consumo di cereali da colazione con zuccheri aggiunti, mille volte meglio una classica fetta di pane col burro, per iniziare la giornata.
Proteine. Via libera a legumi, frutta a guscio, semi oleosi, uova e pesce, tanto pesce, meglio pesci azzurri o pesci grassi come la trota e il salmone, provenienti dalla pesca e non di allevamento. Sì alle carni bianche due o tre volte alla settimana. Limitate però il consumo di carni rosse e formaggi ed evitate le carni lavorate e conservate come prosciutti, salami e simili.
Il grasso non ingrassa. Sempre con moderazione. Via libera ai grassi « buoni » come burro e olio d’oliva extra vergine, per cucinare e per condire. Da evitare gli altri olii vegetali, i grassi trans e le margarine.
Le bevande. Bere tanta acqua fa bene e lo sappiamo tutti. Té e caffè preferirli con poco o senza zucchero. Moderare l’alcool e limitare a una porzione al giorno il latte e i suoi derivati. Evitare il più possibile le bevande zuccherate, tenendo presente cha le dicitura « succo di mela (o di uva) da concentrato » non è che un modo elegante -e ingannevole- di chiamare gli zuccheri aggiunti nascosti. Leggere le etichette è sempre un buon consiglio, per qualsiasi prodotto compriate, se volete ristabilire un vero equilibrio in cucina.
E il dolce? Dottore! Nel tuo piatto equilibrato non c’è il dolce!! Torniamo alla buona e sana abitudine del dolce della domenica. Uno alla settimana, ok, ok, diciamo due, sempre che la porzione di dolce e di verdure non abbiano la stessa proporzione che esiste tra la testa e le braccia di un T-Rex. Se proprio la voglia di dolce è tanta, mangiate frutta o un pezzetto di cioccolato fondente.
Equilibrio in cucina, ma anche a tavola è importante. Attenzione cosciente e consapevolezza. Niente a che vedere con il km 0 e l’etica socio-ambientale, ma con la consapevolezza dell’atto del mangiare. Spegnete la tele, il computer e lo smartphone e mangiate seduti, con una tavola apparecchiata. Domandatevi se avete realmente fame, masticate a lungo, fate attenzione alle sensazioni, al sapore, ai colori e al piacere. Prendetevi il tempo per mangiare e ricordate che il cervello ha bisogno di 20 minuti per inviarvi il messaggio della sazietà. Il mangiare consapevole è una sorta di meditazione sul cibo, ma ovviamente non vi si chiede di farlo a testa in giù in posizione yoga, anche se potete provarci. Ciò eviterà di abbuffarsi e aiterà di conseguenza a non ingrassare e persino a perdere peso.
E dopo il piatto equilibrato, la consapevolezza e la meditazione, immagino che tutti conoscete la famosa piramide alimentare, vero?
Prima di concludere, allora, vi faccio una lezione di origami.
Insomma, l’ equilibrio in cucina si può riassumere in una sola parola: Moderazione.
Moderatevi in tutto, anche nella moderazione stessa. Non cadete nella trappola dell’ortoressia, ossia, l’ossessione per le regole alimentari e il cibo sano, sempre più comune e altrettanto grave che l’obesità.
Sgarrate, ma fatelo bene. La cucina deve rimanere il tempio del piacere e non del triumvirato proteine-lipidi-glucidi.
Se volete mangiare un dolce, mangiatene uno vero, con burro, creme o quello che più vi piace. Lasciate perdere i fat free o sugar free e tutti i free inventati dagli anglosassoni.
Il cibo deve rimanere sempre una questione di colori, sapori e aromi.
Anche nello sgarro per piacere si ritrova l’equilibrio.
Testo a cura di: Prof. Michael Meyers, Oncologo e Nutrizionista Clinico
Infografica del Piatto Equilibrato: Dani Pensacuoca
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7 Comments
cristina galliti
11 Ottobre 2017 at 9:08
CAPOLAVORO!! bravi bravi bravi! Evviva il tempio del piacere (dove muoversi in giusto equilibrio) abbasso il triumvirato proteini-lipidi-glucidi 🙂
Ross
11 Ottobre 2017 at 12:13
Meraviglioso articolo. Da gustare e diffondere a più non posso!
Mai Esteve
11 Ottobre 2017 at 13:56
Questo post potrebbe aiutare molte persone!!!!
Meglio che comincio a farlo girare…
Grazie!!!
Alessandra
11 Ottobre 2017 at 14:20
Ho solo una domanda. Come si fa ad averti come dottore? E guarda che scherzo solo.a metà…
Sonia
11 Ottobre 2017 at 19:44
La lezione di origami inclusa nel prezzo…non ha prezzo!!
Silvia
11 Ottobre 2017 at 21:47
Dottore, Lei è un grande!
Domani inizio a mangiare alla Meyers.
Kika
27 Novembre 2017 at 10:22
quanta verità. Grazie Doc
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