In una giornata interamente dedicata all’aperitivo all’italiana non può mancare un approfondimento sul tema della miscelazione futurista.
Gli anni Venti e Trenta del secolo scorso videro nascere le miscele più originali nella storia dei cocktail: quella stessa verve rivoluzionaria che permeò profondamente l’arte figurativa e la letteratura coinvolse anche il mondo della miscelazione, sia a livello di proposte che di presentazione, con l’utilizzo quasi esclusivo di prodotti nazionali, in particolar modo vermouth, grappa e liquori.
Fu così che nacquero le polibibite, nome autarchico italiano scelto in sostituzione dell’anglofono “cocktail”: decorazioni ed abbinamenti divennero parte integrante delle bevande, trasformandole in autentiche e provocative opere d’arte temporanee. Tra gli artisti che si cimentarono nella creazione di polibibite vi furono Filippo Tommaso Marinetti, Fillia, Enrico Prampolini, Cinzio Barosi, Angelo Giachino, Paolo Alcide Saladin, Fortunato Depero e il dottor Vernazza.
Tre anni fa, invece, la nascita del progetto di riscoperta di questa branca della miscelazione, grazie alla pubblicazione del volume “La Miscelazione Futurista. Polibibite: la risposta autarchica italiana ai cocktail degli anni Trenta” di Fulvio Piccinino, che contiene il neomanifesto della miscelazione futurista.
Alla pubblicazione del volume si è affiancata un’intensa attività di seminari ed eventi a tema sulla miscelazione futurista, primo fra tutti la competizione che ha visto proprio la scorsa settimana 10 giovani miscelatori arrivati da tutta Italia sfidarsi per conquistare il titolo di Miscelatore Futurista Record Nazionale 2017 davanti ad una giuria di veri esperti: Fulvio Piccinino, esperto di miscelazione futurista ed autore dell’omonimo libro, Roberto Bava, AD di Cocchi ed ideatore dell’evento, Mauro Mahjoub, il “Re del Negroni” da Monaco di Baviera, Leonardo Leuci, bartender e fondatore del Jerry Thomas Speakeasy di Roma e Rossella De Stefano, direttrice di Bargiornale.
Una perfetta sintesi della competizione si trova nelle parole del suo ideatore Roberto Bava: “Questa competizione rappresenta una grande occasione per far tornare i fasti dello stile di miscelazione tutto italiano ideato dai futuristi. Oggi i giovani stanno riscoprendo questo stile e usano prodotti tutti italiani, prodotti storici come vino, grappa, vermouth”.
Non è un caso, infatti, che la competizione sia stata promossa dalla casa astigiana Giulio Cocchi, produttrice di alcuni dei vermouth più amati del Piemonte, con la collaborazione di altre importanti case storiche della liquoristica nazionale: Alpestre, Campari, Fabbri, Luxardo, Strega, Tassoni e Vecchia Romagna.
10 le polibibite in concorso, e già i nomi vi danno la misura dell’estro creativo nella composizione di queste miscele: “Rinascita Serenissima”, “SelosapesseMarinetti”, “Col’azione”, “La sfacciata”, “Mamma ho steso il bucato”, “Infodieta”, “Il volo sul Verbano”, “Ferie di fretta”, “Tuttoilcontrario”, “L’italica transitoria”.
Qui potete trovare le ricette delle polibibite in gara
Nel bel mezzo di una festa in pieno stile futurista, dall’ambientazione alla scelta dell’intrattenimento, ricco di musica e clangori, dal mangia-in-piedi futurista (vorrete mica chiamarlo “aperi-cena”?!) alle tante polibibite create ad hoc per l’occasione per valorizzare i prodotti più alti della liquoristica italiana, è stata eletta la miscela vincitrice: “La sfacciata” di Elisa Favaron, unica donna in finale.
“La complessità del drink – spiega la Favaron – rispecchia la donna futurista che deve riuscire a “trovare un nuovo equilibrio, a metà strada tra Maschile e Femminile e una nuova armonia fra Corpo e Anima”, come indicava Enif Robert nel 1919”.
Queste le dosi della sua polibibita:
- un polso di Riserva Nardini 40° (25ml)
- un polso di Sangue Morlacco (25ml)
- un polso di Barolo Chinato Cocchi (30ml)
- Meringa Italiana
- Ciliegia Fabbri
- colorante alimentare nero.
Ora le spetta il ruolo di portavoce del verbo futurista nella London Cocktail Week di questo autunno. Dopo averla vista all’opera non c’è dubbio che sarà assolutamente all’altezza.
Immagine di copertina: “Miscelatore di polibibite” di Alessandro Colonnetta
Testi a cura di Giulia Robert
Foto dell’evento a cura di Max Ferrero su gentile concessione dell’ufficio stampa Giulio Cocchi
3 Comments
Katia Zanghì
4 Luglio 2017 at 14:38
Interessantissimo approfondimento. Grazie, Giulia!
Giulia
4 Luglio 2017 at 19:27
Grazie a te, Katia! Felice che ti sia piaciuto 🙂
Sonia Conte
4 Luglio 2017 at 21:38
Bel approfondimento, complimenti. Polibibite un nuovo termine per me … per la serie “non si finisce mai di imparare”! Ci voleva il Calendario del Cibo Italiano e adesso che c’è, godiamocelo 🙂
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