…e come tutte le più belle cose
Vivesti solo un giorno, come le rose
Fabrizio De Andrè, La Canzone di Marinella
Cosi cantava il grande cantautore genovese in due versi fra i più memorabili della storia della musica italiana.
Ma un conto è la poesia, un altro la realtà: e figuriamoci se un Genovese si sarebbe potuto accontentare di un investimento a così breve termine: coltivare le rose costa (fatica, anzitutto) e per quanto piacere possa procurare l’ammirarle o inebriarsi del loro profumo, non è l’effimero ciò che soddisfa gente pragmatica e concreta come questo popolo. Da qui l’usanza, di matrice mediorientale,di conservare le rose sotto forma di canditi,di confetture e di sciroppi, con una tradizione secolare diffusa da sempre in tutte le case.
Lo sciroppo di rose sta a Genova come il tè sta all’Inghilterra: tonico per tutti i mali, toccasana per il palato e per il cuore, bevanda raffinata e preziosa che tutti ricordano nelle credenze delle nonne, preparata con le rose dei vari giardini. Una tradizione che si perpetua ancora oggi, nelle case come anche nelle botteghe che ancora lo producono artigianalmente, come una volta.
Ricetta delle nonne della Valle Scrivia
(da Sergio Rossi, Sciroppo di Rose)
1l di acqua di sorgente
1 kg di zucchero (che a piacere può essere portato fino a 1,3 Kg)
da 300 a 500 g di petali di rose da sciroppo
Il succo di un limone
Portare a ebollizione l’acqua. Toglierla dal fuoco e versarla sui petali di rosa. Mescolare l’infuso energicamente finché tutti i petali saranno ben incorporati nel liquido. Aggiungere il succo di limone. Lasciar riposare per 24 ore a temperatura ambiente.
Trascorso il tempo di infusione, raccogliere in un contenitore il liquido e spremere con le mani i petali fino ad ottenere una massa compatta e asciutta.
Filtrare l’infuso con una garza o con un setaccio. Mettere nuovamente l’infuso sul fuoco. Aggiungere lo zucchero, cercando di farlo sciogliere completamente. Portare a bollore per qualche minuto.
Imbottigliare lo sciroppo ancora caldo (per evitare la formazione di muffe) in contenitori asciutti e a chiusura ermetica. Lo sciroppo sarà utilizzabile dopo qualche giorno.
Lo sciroppo di rose non contiene alcun tipo di colorante né conservante. Essendo un prodotto completamente artigianale, col tempo può cambiare colore e profumo; si consiglia di conservarlo al riparo da luce e calore, e dopo l’apertura, in frigorifero.
Fonti Sergio Rossi, Sciroppo di Rose, Sagep Editori, 2014
Fotografie a cura di Sergio Rossi