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La storia di questa “torta senza cottura” nasce nei primi anni del XX Secolo, quando l’azienda Bahlsen divulgò una ricetta di una torta al cioccolato con biscotti Leibniz.
Il dolce consiste in un’alternanza di strati di biscotti al burro e crema al cacao e olio di cocco, disposti in una teglia, su cui viene versata una grassa al cioccolato fondente.
Il nome Kalter Hund deriva da un lato dai vagonetti utilizzati in miniera, la cui forma ricorda quella di una teglia, dall’altro lato dal raffreddamento a cui sono sottoposti in frigorifero.
La ricetta riportata è quella originale della Bahlsen.
Ingredienti
Per la crema
250 g di grasso di cocco
50 g di zucchero a velo
50 g di cacao
1 conf. di biscotti Leibniz al burro
Per la copertura
150 g di cioccolato fondente per copertura (ca. 50% di cacao)
Rivestire una teglia rettangolare (25×11 cm) con carta forno.
Sciogliere il grasso di cooco a fuoco lento in una casseruola, trasferirlo in una ciotola e far raffreddare, senza che si solidifichi completamente.
Aggiungere lo zucchero a velo ed il cacao e mescolare fino a che non diventa una crema.
Coprire la base della teglia con uno strato di biscotti al burro (se necessario sagomare i biscotti con un coltello seghettato) e spalmare con la crema al cacao e grasso di cocco (per far solidificare la crema più velocemente, prevedere un passaggio in frigorifero tra uno strato e l’altro).
Continuare alternando gli strati, fino ad esaurimento degli ingredienti.
Far raffreddare in frigorifero per almeno 3 ore.
Preparare la glassa facendo sciogliere il cioccolato a bagno maria.
Trasferire il Kalter Hund su piatto rivestito di carta forno e glassare. Lasciar raffreddare affinché la glassa si rapprenda, poi servire.
Il dolce si conserva in frigorifero anche per 5 giorni, protetto con pellicola trasparente.
Nota dell’autore: “La versione che preparo io è più semplice ed italianizzata, è della mia amica tedesca Kati, ma ogni famiglia ha la sua, e prevede l’utilizzo del burro invece che del grasso di cocco e il cioccolato viene messo direttamente nella crema”.
Deutsche Version
Der Name Kalter Hund leitet sich einerseits von den Grubenhunten im Bergbau ab, deren Kastenform an eine Backform erinnert, und andererseits von dem Abkühlen im Kühlschrank.
Die Süßspeise besteht aus in Kakao–Kokosfett-Creme aufgeschichteten Butterkeksen und wird hergestellt, indem in einer Kastenform nacheinander die Keks-Schichten ausgelegt und anschließend jeweils mit Kakaocreme bestrichen werden.
Die Geschichte dieses „Kuchens ohne Backen“ lässt sich bis ins frühe 20. Jahrhundert zurückverfolgen; die Firma Bahlsen gab in den 1920er Jahren ein Rezept für einen „Schokoladenkuchen aus Leibniz-Keks“ heraus.
Zutaten
Für die Füllung
250 g Kokosfett
50 g Puderzucker
50 g Kakaopulver
1 Pck. Leibniz Butterkekse (200 g)
Für den Guss
150 g Zartbitter Kuvertüre (etwa 50 % Kakao)
Zum Vorbereiten eine Kastenform (25 x 11 cm) mit Backpapier auslegen.
Kokosfett in einem Topf bei schwacher Hitze schmelzen, in eine Rührschüssel füllen und abkühlen lassen (das Fett soll aber noch etwas flüssig bleiben). Puderzucker und Kakaopulver zum Kokosfett geben und die Masse mit einem Handrührgerät (Rührbesen) cremig aufschlagen.
Den Boden der Kastenform dicht mit einer Schicht Butterkekse belegen (evtl. mit einem Sägemesser Kekse passend zuschneiden) und mit etwas von der Kokosfettmasse bestreichen. Dann wieder mit einer Schicht Butterkekse belegen und etwas Kokosfettmasse darauf verteilen (evtl. zwischendurch die Form in den Kühlschrank stellen und die Kokosfettschicht etwas fest werden lassen). Immer so weiter verarbeiten bis alle Zutaten aufgebraucht sind.
Den Kalten Hund mit Frischhaltefolie abgedeckt etwa 3 Stunden in den Kühlschrank stellen. Für den Guss Kuvertüre in Stücke hacken und in einem kleinen Topf im Wasserbad unter Rühren schmelzen lassen.
Den Kalten Hund auf eine mit Backpapier belegte Kuchenplatte stürzen, das Backpapier oder die Folie vom Kalten Hund entfernen und mit der Kuvertüre bestreichen. Den Guss fest werden lassen.
Der Kalte Hund hält sich im Kühlschrank mit Frischhaltefolie abgedeckt etwa 5 Tage.
Testi, traduzione e fotografie a cura di Chiara Picoco – Chicche di Kika
2 Comments
Eleonora
5 Aprile 2017 at 13:54
Questo è assolutamente da provare. O almeno, da provare a cercare quei biscotti in queste latitudini.
Capirai che, quando qualcuno ha letto grasso di cocco, ha fatto la ola :))
Grazie di averci raccontato questo dolce.
Manu
5 Aprile 2017 at 23:24
Sicuramente una ricetta da provare per un dolce speciale un po’ diverso dal salame di cioccolata ma con la stessa golosità
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